Terroir Amarone, esperimento social network

Homepage Qualche tempo fa, dopo una serata di degustazione di Amarone di quattro produttori "arrivati" (leggere qui: "Non basta un poker di Amarone per vincere la partita dello stile"), è nata la voglia di fare qualcosa, di aprire il dibattito illuminando meglio la scena dell'attuale produzione di Amarone della Valpolicella.

Tra i commenti di Aristide, il blog "parente", in particolare quelli con Max Perbellini [blog: Wineplanet.it] ed Elisabetta Tosi [blog: VinoPigro], ha preso forma l'idea di coinvolgere altri amici blogger veronesi come Maria Grazia Melegari [blog: Soavemente...] e Angelo Peretti [blog: BarDoc, un blog per il Bardolino], per smuovere un po' le acque coinvolgendo produttori, consumatori, giornalisti e scrittori di vino.

Per questo motivo ci è venuto in mente di "osare" contro certe convenzioni che si stanno consolidando, cercando un esperimento nuovo per aprire la discussione e focalizzare l'attenzione di tutti sul territorio dell'Amarone:

  1. mettere in evidenza i tanti vignaioli che lavorano le
    proprie uve su terreni vocati, magari in cru identificabili dal
    consumatore, perchè esplicitamente dichiarati dal produttore, o
    "scoperti" dai tanti viaggiatori o attraverso l'uso della
    geo-referenziazione (mappe su Internet);
  2. aprire un luogo di confronto e di scambio di informazioni tra chi produce e chi consuma,
    qui su Internet, dentro un social network che non sia superficiale come
    FaceBook.

Se ci riusciremo, con l'aiuto dei liberi partecipanti, faremo anche un po' di informazione "dal basso", mettendo sotto i riflettori questa stupenda terra dell'Amarone.

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