Perchè i Social Media deludono le aziende...

...o, detta più correttamente, perchè le aziende (del vino, ma non solo) falliscono così spesso nell'uso dei social media.

Spesso ci capita, come consulenti, di dover tenere lezioni a imprenditori e professionisti della filiera del vino sull'uso dei social media. Tutto bene quando ci chiedono di organizzare un corso di alcune ore (almeno 8). Ma questo succede di rado, perchè la gente non ha tutto quel tempo - e soprattutto, non ha tutta quella voglia d'impegnarsi per imparare o approfondire cose che ritengono essere semplicissime, visto che (pensano/dicono) "i ragazzi le maneggiano con disinvoltura"...

Potremmo dire che già questo atteggiamento mentale è una buona premessa per un fail assicurato... ma non lo diremo.

Cercheremo invece di evidenziare quali sono gli errori più frequenti che un'azienda commette quando si avvicina al mondo dei social media.

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La giornata di un Social Media Manager

Tratto da SocialcastPurtroppo per chi lavora in questo settore, la maggior parte delle persone non ha la minima idea di cosa sia, o cosa faccia, un social media manager. Per gran parte dei produttori di vino anzi, chi si occupa dei nuovi media in generale, è facilmente definito come "quello che sta davanti al computer".

E mentre è facile conoscere il prezzo di un nuovo modello di fermentino,o valutare l'efficenza di una nuova linea di imbottigliamento, fare una valutazione economica dell'operato di un consulente dei social media è quanto di più fumoso e discutibile si possa avere.

Per dare un'idea di come passi le giornate una persona che si occupa di tutelare e promuovere il marchio di un'azienda, i suoi prodotti, e in generale gli sforzi di tutti quelli che nell'azienda lavorano nel periglioso e vasto mare del web, ecco un'infographic (via Socialcast) abbastanza significativa.

Ne riassumiamo i passaggi principali:

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Economia dei blog, statistiche 2010

Non c'è dubbio che il 2010 sia stato l'anno dei social media: non solo per i già affermati Facebook o Twitter, ma anche per i nuovi Foursquare - il cui successo si prevede in crescita, parallelamente all'imporsi della moda del geotagging - Gowalla, Loopt, l'italiano Mobnotes e simili.

Tutto ciò ha portato qualche allarmista/pessimista a suonare la campana a morte per il blog; ma il blog non è morto, anzi è ben vivo.

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