Chi viene all'EWBC 2011?

"Chi partecipa all'European Wine Blogger Conference?".

E' la domanda che ci sentiamo rivolgere più spesso dai produttori di vino. La preoccupazione di tutti, ovviamente non dichiarata, è che si tratti infatti dell'ennesima, generica  conferenza; ottima per chi è in pensione, in vacanza o non sa come passare le giornate, utile (forse) per fare p.r. , ma assolutamente inutile per le aziende sul piano commerciale.

Ebbene sì: all'EWBC non si vendono bottiglie. Però si parla di vino e se ne assaggia moltissimo, per tutto il tempo. E a farlo non sono gli onnipresenti merenderi, o i soliti giornalisti sempre-sul-pezzo che si affacciano alla sala, e dopo mezz'ora scappano altrove, convinti di aver capito tutto e di sapere già tutto; solo chi è davvero interessato partecipa a questo evento unico nel suo genere.

Non a caso per partecipare all'EWBC tutti pagano. Giornalisti compresi. L'EWBC rappresenta infatti un momento di aggiornamento professionale di alto livello, con relatori internazionali di primo piano nel settore dei new media e del vino, e quindi è giusto che questa condivisione di competenze venga remunerata (almeno in parte).

Ciò premesso, chi verrà all'EWBC? Svolgendosi in Italia, è lecito aspettarsi che la maggior parte dei congressisti sia italiana.

Invece no. Gli italiani sono senz'altro il gruppo più numeroso, ma sono solo poco più di una trentina su oltre 200 registrati (la lista dei partecipanti si trova qui) . Dopo di loro vengono gli statunitensi (quasi 30), i francesi (22), i britannici (19), gli austriaci (14) e i tedeschi (10).

Il resto arriva, in piccoli gruppi o singolarmente,  dai 4 angoli del mondo: Taiwan, Hong Kong, Cina, Brasile, Armenia, Argentina, Paesi Bassi, Belgio, Finlandia, Danimarca, Grecia, India, Irlanda, Polonia, Norvegia, Svizzera, Portogallo, Ucraina, Russia, Spagna, Ungheria, Canada. Perfino Sudafrica e Corea del Sud.

Chi sono tutte queste persone? Dalla nostra prsonale esperienza, i partecipanti all'EWBC appartengono al mondo del vino a vario titolo: tutto sommato, i semplici wine lovers che condividono per hobby la loro passione sul web, sono una minoranza. La maggior parte sono figure attive: direttori commerciali di aziende, enologi e/o produttori, responsabili marketing o della comunicazione, giornalisti specializzati, consulenti, enotecari, distributori, commercianti. Tutti accomunati dal desiderio di ampliare la propria rete internazionale di relazioni, di approfondire la conoscenza di territori e vini, di visitare nuovi luoghi.

L'atmosfera all'EWBC è quindi allo stesso tempo professionalmente serissima, ma umanamente rilassata ed eccitante: "imparare divertendosi" sembra essere l'atteggiamento mentale di tutti i partecipanti.

La buona predisposizione al contatto con il produttore e il reale interesse per i suoi vini rendono perciò estremamente efficaci i momenti dedicati alle degustazioni: all'EWBC non s'incontrano persone che si avvicinano al banco di un produttore chiedendogli se ha un bianco (o un rosso), come capita invece solitamente alle classiche fiere e manifestazioni del vino. E già questo, per molti produttori, dovrebbe essere una buona notizia!

Il resto dipenderà dalle capacità relazionali di ciascuno: catturare l'interesse di un wine blogger, così come fare nuove interessanti conoscenze, coltivandole durante l'anno (non si abbandona un vigneto appena impiantato!), è solo l'inizio del viaggio, come sappiamo.

Ma ogni viaggio, lungo o corto che sia, inizia con il primo passo...