Come usare i Social Media: il metodo POST

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“Noi siamo sui social media; abbiamo la fan page su Facebook, l’account su  Twitter... il sito Web dell'azienda... pensiamo di metterci su Google Plus... o è meglio LinkedIn, secondo voi?” La voce si fa sempre più incerta, mentre lo sguardo vaga perso dall’uno all’altro dei presenti. 

E’ una situazione in cui ci troviamo sempre più spesso: le aziende del vino ci chiamano perché vogliono migliorare la loro comunicazione (in realtà, è un’altra la cosa che vogliono davvero, ma questo è un altro discorso...). A quel punto, noi consulenti spieghiamo loro che il modo più efficace, ma soprattutto meno costoso per un’azienda medio-piccola, è quello della comunicazione online. Una cosa che gran parte delle cantine è già convinta di fare (v.sopra). 

Peccato che non funzioni

Perchè? 

Perchè i neofiti dei nuovi mezzi commettono in genere i quattro errori tipici di chi , per risparmiare, vuol fare tutto da solo: non sa chi sono i suoi clienti/lettori, non sa quali sono gli obiettivi della sua comunicazione, non sa qual’è la strategia più efficace per raggiungerli, non sa quali sono i canali più adatti da utilizzare a tal scopo.

Messo in chiave positiva, questo è il nome della ricetta: POST. 

People, Objectives, Strategy, Technology.

Tradotte in italiano, tali parole riassumono domande come queste: a chi vuoi parlare? cosa vuoi dire? perchè? come pensi di farlo? su quali canali?

E, soprattutto, chi si occuperà di tutto questo? In genere, un’altra cosa di cui le aziende non si capacitano è che l’utilizzo di questi strumenti è un lavoro a tempo pieno (non un passatempo, da fare quando si può/si vuole), esattamente come quello del responsabile amministrativo, o del direttore commerciale. E come tutti i lavori, richiede qualcuno che lo sappia fare. Non uno stagista, o l’amico smanettone del nipote .

Affidare una cosa delicata e strategica come la presenza della propria azienda ad un hobbysta, o ad un giovane alle prime armi, è un po' come mettersi nelle mani di un praticante quando si va dal dentista.

Può essere molto bravo - e allora ci va bene -  ma può anche farci vedere le stelle (deve far pratica, appunto). 

Personalmente, se posso, lo evito. Sempre.