La Digital Wine Communications Conference quest'anno parla bulgaro

...Dopo aver parlato spagnolo, portoghese, tedesco, italiano, turco, francese... Ogni anno una nazione diversa, nuovi territori vinicoli da esplorare, lingue nuove da ascoltare. E' il bello della DWCC.

Otto anni fa si teneva in Logroño (Spagna) la prima edizione di quello che era destinato a diventare il più importante appuntamento nel mondo del vino per gli appassionati dello stesso e delle nuove tecnologie. Internet, computer, mobile (da pochi anni), social media e vitigni, degustazioni, tecniche di vinificazione, territori vitati, esposti, discussi ed esplorati da un pubblico internazionale composto indifferentemente dall’ultimo degli appassionati come dai professionisti del settore più celebri.

Questo è oggi la Digital Wine Communications Conference (già European Wine Blogger Conference): un momento di conoscenza tecnica e di nuovi incontri, di aggiornamento professionale e di scambio d’esperienze. Due giorni e mezzo ad alta concentrazione di energia positiva, motivazione e… divertimento. Professionalità indiscussa e grande capacità di godersi la festa, ecco i requisiti richiesti ogni anno alle guest stars che si avvicendano nei work shops, nelle degustazioni guidate o negli speech tecnici. Perchè il vino è fatica, passione, business, divertimento, comunicazione, condivisione, socialità, tecnica, territorio, cultura, storia. Tutto insieme, come avviene nel migliore dei blend. Il vino è l’uomo, insomma, e questo il popolo della DWCC (circa 350 persone da oltre 30 paesi diversi) l’ha sempre ben presente. Anzi, proprio “Blend” sarà il tema conduttore della conference di quest’anno: la mescolanza, e chi si occupa di vino ha ben chiara la pratica. Il concetto però potrebbe estendersi a piacere ai vitigni (e allora parliamo di uvaggio), ai terreni (le caratteristiche dei suoli), alle scelte vendemmiali… Eccetera.

Come già in passato, Fermenti Digitali è felice di presentarsi anche quest’anno in veste di Media Partner della conference: l’EWBC-DWCC è una iniziativa che abbiamo visto nascere, crescere, diventare il punto di riferimento che è oggi, e grazie alla quale abbiamo allargato i nostri orizzonti professionali (stringendo alcune partnership internazionali) e personali (facendoci un sacco di nuovi ottimi amici).

Teatro dell’evento sarà quest’anno un Paese che nessuno in genere associa al vino, almeno in prima battuta: la Bulgaria. La città di Plovdiv (che nel 2016 ospiterà anche il Concours Mondial du Bruxelles, e che nel 2019 satà la capitale europea della Cultura), ci vedrà riuniti tutti e 300 e passa dal 23 al 26 ottobre. E sì, tra le moltissime bottiglie che verranno stappate nei diversi momenti del congresso, sicuramente non mancheranno quelle prodotte sul posto - magari a base di uve autoctone come le rosse Mavrud o Kadarka, o come le bianche Dimiat  e Rkatsiteli. 

Molti i nomi di spicco che anche quest’anno si alterneranno sul palco, pronti a confrontarsi con i partecipanti: come Richard Hemming, dello staff di Jancis Robinson (l’anno scorso era stata la stessa Jancis a tenere un magistrale keynote di chiusura della conference) e Felicity Carter, editor-in-chief di Meininger.

Curiosi di provare a partecipare? le iscrizioni sono ancora aperte: tutte le info si trovano qui. E in qualità di DWCC Italian Language Ambassador, chi scrive è a disposizione per soddisfare ogni eventuale, ulteriore curiosità. 

Ci si vede a Plovdiv.