Wine2Wine Preview: intervista a Per Karlsson
/Il conto alla rovescia è scattato: il 4 e 5 dicembre prossimi torna negli spazi del quartiere Fiera di Verona l'ormai noto Wine2Wine, il forum sul business del vino. Una intensa due-giorni di incontri ma soprattutto di aggiornamento e formazione rivolti in primo luogo ai produttori, una full immersion che non è facile fare durante l'anno (e al Vinitaly è praticamente impossibile). Anche per questa quarta edizione l'agenda delle relazioni è piuttosto fitta, e molti sono anche i relatori internazionali che vale la pena conoscere di persona; come sempre in questi casi, è opportuno andare preparati, avendo già deciso su cosa concentrarsi. Per dare qualche spunto, noi di Fermenti Digitali abbiamo individuato 3 filoni che varrebbe la pena seguire: l'innovazione tecnologica (per l'impatto che può avere sul mondo del vino), il turismo del vino e la comunicazione del vino. In merito a questi tre argomenti, abbiamo intervistato tre dei relatori che interverranno al forum, ai quali abbiamo chiesto qualche anticipazione.
Cominciamo con lo svedese Per Karlsson, per noi un amico di vecchia data: in passato abbiamo frequentato insieme alcune edizioni della mitica DWCC (Digital Wine Communication Conference) e condiviso wine blogger tour in territori vinicoli italiani ed esteri. Titolare con la moglie Britt del magazine (e del tour operator) BKWine, non solo è un competente wine writer, è soprattutto un ottimo professionista del settore wine tourism, con una collaudata esperienza che l'ha portato e lo porta ancora oggi in giro per i 4 angoli del mondo.
Nella tua esperienza, che cosa cercano i wine lovers nei territori vinicoli? Solo un bel viaggio (con qualche buona degustazione) o qualcosa d'altro? "Esistono enoturisti di tutti i tipi, da quelli che vogliono solo bere un bicchiere di vino a quelli che vogliono andare a visitare solo cantine di fama mondiale. I più interessanti, credo, sono quelli intermedi. Quelli che sono interessati al vino e vogliono scoprire qualcosa di speciale hanno esperienze memorabili. Se sei un'azienda vinicola impegnata nel turismo enogastronomico, devi sapere che tipo di visitatore vuoi attrarre e quindi adattare la tua offerta di conseguenza".
Quali sono le richieste tanto frequenti quanto inascoltate degli enoturisti? "Beh, richieste inascoltate... non credo che ce ne siano. Purtroppo, molti enoturisti non sono particolarmente avventurosi, spesso pensano prima alle regioni e ai produttori famosi. Perciò, sia noi (in quanto tour operator del vino), che i produttori (in quanto coloro che li ricevono), dobbiamo essere creativi nel dare loro più di quanto si aspettano. Stando alla mia esperienza, al di la' della fama di un'azienda, ciò che il turista del vino apprezza davvero sono quelle esperienze personali e insolite che vanno oltre la semplice degustazione di un bicchiere (o quattro) di vino. Ad esempio, l'incontro con il proprietario o con l'enologo, la partecipazione alla vendemmia, l'assaggio del vino non finito dalle vasche, l'andare in vigna per vedere come si fa la potatura,... - tutte cose diverse che danno agli enoturisti una migliore comprensione di come si fa il vino. Purtroppo, non necessariamente le chiederanno, perché non sanno che sono cose che si possono fare".
Se avessi solo 3 suggerimenti da dare ai produttori di vino italiani, quali sarebbero? "Ahh.... Tre cose importanti per il turismo del vino:
- Essere reattivi e affidabili. Rispondere prontamente alle e-mail (non dopo due settimane!). Non cambiare all'ultimo minuto le cose che sono state concordate molto tempo prima.
- Condividere il più possibile la propria "vita da produttore" con le persone che vengono in visita.
- Non essere avidi. Non far pagare troppo per le visite. Farsi pagare la visita non è la cosa più importante del turismo gastronomico".
Per Karlsson parlerà di enoturismo lunedì' 4 dicembre in Sala Puccini (Centro Congressi Verona Fiere).