Vinitaly 2014: si fa presto a dire social

La nuova comunicazione, la rete, le nuove tecnologie.... E’ un’onda montante che avanza, incalza, a volte -spesso- sommerge. E le aziende del vino? c’è chi veleggia con disinvoltura perchè i nuovi mezzi li conosce e li maneggia da tempi non sospetti, chi si volta dall'altra parte cercando di rimandare il più possibile il fatale (ma inevitabile) confronto, chi annaspa e boccheggia… Qualcuno si rassegna e si mette a studiare, sperimentando con estrema cautela.

Ma i più improvvisano. Incaricano qualche agenzia, qualche cosiddetto esperto dei cosiddetti social media e  dicono “Quest’anno al Vinitaly dobbiamo avere i blogger. Dobbiamo fare una campagna social, una comunicazione social, un concorso social, insomma qualcosa del genere”. L’ambiente social, a ben vedere, è semplice: una volta capito come si apre una pagina aziendale su Facebook, cosa sono gli hashtag e dove si mettono (praticamente ovunque, per non sbagliare), il più è fatto, no? Ah, caspita, stavamo dimenticando Instagram Pinterest! Ecco, lanciamo un concorso fotografico. E su YouTube mettiamo i video dell’azienda. 

Il resto verrà da se’… O no?

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Facebook e il principio del gelataio

Facebook e il principio del gelataio

"Dietro un cliente soddisfatto
ce ne sono almeno altri 10 (potenziali)"

Qualcuno ha detto che Twitter è l'unico posto al mondo dove sei felice se qualcuno ti segue, e anzi, fai di tutto per farti seguire (diversamente dalla vita reale, dove ti metti a correre e fai di tutto per seminarlo,  se noti che qualcuno in strada ti sta seguendo).

Su Facebook è la stessa cosa: qui, più dei RT (Re-Tweet, cioè rilanci) contano i "like" ("mi piace"). In media, in un giorno le pagine di Facebook raccolgono più di 50 milioni di likes. (se vi piacciono queste statistiche, ecco una bella infografica sul tema).

Sono la forma di coinvolgimento più semplice da realizzare/ottenere e, per alcuni, anche la più sopravvalutata: "avere tanti like è come essere ricchi di banconote del Monopoli". Fuori dal loro ambito di applicazione, non hanno nessun valore. Ma è davvero così? cosa c'è dietro un "like"?

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Come usare i Social Media: il metodo POST

Come usare i Social Media: il metodo POST

"Noi siamo sui social media; abbiamo la fan page su Facebook, l’account su  Twitter... il sito Web dell'azienda... pensiamo di metterci su Google Plus... o è meglio LinkedIn, secondo voi?” La voce si fa sempre più incerta, mentre lo sguardo vaga perso dall’uno all’altro dei presenti. 

E’ una situazione in cui ci troviamo sempre più spesso: le aziende del vino ci chiamano perché vogliono migliorare la loro comunicazione (in realtà, è un’altra la cosa che vogliono davvero, ma questo è un altro discorso...). A quel punto, noi consulenti spieghiamo loro che il modo più efficace, ma soprattutto meno costoso per un’azienda medio-piccola, è quello della comunicazione online. Una cosa che gran parte delle cantine è già convinta di fare (v.sopra). 

Peccato che non funzioni

Perchè?

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Perchè i Social Media deludono le aziende...

...o, detta più correttamente, perchè le aziende (del vino, ma non solo) falliscono così spesso nell'uso dei social media.

Spesso ci capita, come consulenti, di dover tenere lezioni a imprenditori e professionisti della filiera del vino sull'uso dei social media. Tutto bene quando ci chiedono di organizzare un corso di alcune ore (almeno 8). Ma questo succede di rado, perchè la gente non ha tutto quel tempo - e soprattutto, non ha tutta quella voglia d'impegnarsi per imparare o approfondire cose che ritengono essere semplicissime, visto che (pensano/dicono) "i ragazzi le maneggiano con disinvoltura"...

Potremmo dire che già questo atteggiamento mentale è una buona premessa per un fail assicurato... ma non lo diremo.

Cercheremo invece di evidenziare quali sono gli errori più frequenti che un'azienda commette quando si avvicina al mondo dei social media.

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2010's biggest business developments

Quali sono state le principali novità nel variegato mondo della tecnologia e del web di quest'anno ormai agli sgoccioli?

Non c'è dubbio che il cambiamento più macroscopico sia stato quello dell'esplosione dei social network, che ha portato Facebook alla ragguardevole cifra di 500 milioni di "abitanti" (trend in crescita) e Twitter a superare la cifra di 3 miliardi di tweet al giorno.

Ma tanto successo è probabilmente correlato in maniera stretta ad un secondo, esplosivo sviluppo: quello del mercato degli smartphone. Capeggiati da iPhone e Android, i dispositivi di telefonia mobile hanno rivoluzionato anche il modo di approcciare la rete: sempre più persone si collegano (o restano collegate h.24) alla rete grazie a questi aggeggi elettronici che ormai è riduttivo e impreciso definire semplicemente "telefonini", pr quanto avanzati.

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Economia dei blog, statistiche 2010

Non c'è dubbio che il 2010 sia stato l'anno dei social media: non solo per i già affermati Facebook o Twitter, ma anche per i nuovi Foursquare - il cui successo si prevede in crescita, parallelamente all'imporsi della moda del geotagging - Gowalla, Loopt, l'italiano Mobnotes e simili.

Tutto ciò ha portato qualche allarmista/pessimista a suonare la campana a morte per il blog; ma il blog non è morto, anzi è ben vivo.

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Consigli per gli acquisti via social

E' un fatto ormai acquisito anche dalle aziende - o almeno dovrebbe esserlo - che la pubblicità tradizionale sta letteralmente franando nel credito che i consumatori le attribuiscono: parallelamente, cresce a ritmi vertiginosi la credibilità del passaparola, e delle raccomandazione P2P che si svolgono grazie e attraverso social media e social network. 

Il fenomeno viene da tempo investigato e monitorato;uno degli ultimi interessanti studi è ad opera di Hotwire, che ha rilasciato un report (scaricabile qui) pieno di interessanti dati e considerazioni.

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