Wine2Wine Preview: Intervista a Paul Howard (seconda parte)
/Paul Howard è uno dei molti relatori che si avvicenderanno sui palchi del prossimo Wine2Wine per parlare del futuro che verrà nel mondo del vino, e di quello che è già qui. E tra le tecnologie destinate ad avere un impatto significativo sul settore c'è quella della blockchain, di cui Paul è un esperto internazionale. Nel precedente post, ci ha spiegato cos'è la blockchain e in che modo aiuterà a trasformare anche questo mondo: in quest' ultima parte dell'intervista, Howard completa il discorso e ci parla della sua personale visione del vino.
Quali sono le tue previsioni personali su questa tecnologia? "Credo che blockchain sia un vero e proprio game-changer per molte industrie, compresa quella del vino. Fare previsioni però è difficile e spesso risultano sbagliate. Tuttavia, guarda il livello attuale degli investimenti e la velocità di sviluppo, oltre all'interesse che gli operatori dimostrano in ogni fase della catena di distribuzione del vino: ciò significa, a mio avviso, che l'adozione della blockchain sarà sempre più rapida. A Wine2Wine presenterò esempi reali di applicazioni di questa tecnologia nel settore del vino e chi esattamente sta facendo da guida. Ci vorranno forse 5 anni perché l'industria vinicola raggiunga una "massa critica", grazie alle quale i progetti pilota e lo sviluppo tecnologico saranno in grado di dimostrare i benefici che derivano dalla fiducia e faranno crescere i profitti. I primi utilizzatori avranno un vantaggio competitivo e bisognerà correre per raggiungerli. Pensa a come le nostre tecnologie Internet e mobili hanno cambiato completamente il nostro mondo - e in soli 10 anni. Le aziende vinicole italiane sono state all' avanguardia nell' innovazione del vino e mi aspetto che continuino ad esserlo, utilizzando la blockchain".
Puoi darci qualche cifra in merito al valore aggiunto che questa tecnologia sarebbe in grado di generare? "Secondo Gartner, il valore aggiunto del business a livello mondiale dovrebbe crescere a oltre 176 miliardi di dollari entro il 2025 e a oltre 3,1 trilioni di dollari entro il 2030. Questo vale per tutti i settori. Nessuno ha ancora suggerito una cifra per l' industria del vino: lo farò io nel 2018 e mi aspetto che sia colossale! All'inizio ci saranno diversi fornitori, piattaforme e modelli di business, e da tutto il mondo. Alcuni di essi nasceranno dall'alto verso il basso, da cantine o da gruppi di cantine o Consorzi, altri dal basso verso l'alto, da grandi distributori. Altri emergeranno a metà strada, dalle società di distribuzione/logistica. Chi avrà più successo domani sarà l'equivalente di quello che oggi sono Apple, Microsoft, Amazon, Alibaba o Google. Tutti useremo la blockchain, e sarà naturale come respirare".
Una domanda più personale: che cosa ami o odi di più di questo settore? " Quello che amo di più è la diversità e la complessità del mondo del vino. Ci sono così tanti vitigni, stili, tradizioni. Amo la conservazione della tradizione, ma amo anche l'innovazione. Amo le rivoluzioni della qualità e il passaggio alla sostenibilità che ha avuto luogo in molti paesi. Amo gli aspetti culturali del vino, le persone e il cameratismo. E amo il fatto che la conoscenza del vino è solo provvisoria - il vino si rinnova ad ogni vendemmia e spesso con ogni nuova generazione di produttori di vino. C'è sempre qualcosa di nuovo da scoprire e da cui imparare. E anche che ognuno ha esperienze diverse e preziose nel bere vino: pensa a quanto sarebbe noioso se a tutti piacessero le stesse cose! Perciò credo che quello che mi dispiace di più sono tutte quelle cose che sminuiscono l' importanza del vino, come certe forme di snobismo o di elitarismo del vino".
Paul Howard parlerà della rivoluzione della blockchain lunedì 4 dicembre.