Wine2Wine Preview: intervista a Per Karlsson

Wine2Wine Preview: intervista  a Per Karlsson

Il conto alla rovescia è scattato: il 4 e 5 dicembre prossimi torna negli spazi del quartiere Fiera di Verona l'ormai noto Wine2Wine, il forum sul business del vino. Una intensa due-giorni di incontri ma soprattutto di aggiornamento e formazione rivolti in primo luogo ai produttori, una full immersion che non è facile fare durante l'anno (e al Vinitaly è praticamente impossibile). Anche per questa quarta edizione l'agenda delle relazioni è piuttosto fitta, e molti sono anche i relatori internazionali che vale la pena conoscere di persona; come sempre in questi casi, è opportuno andare preparati, avendo già deciso su cosa concentrarsi. Per dare qualche spunto, noi di Fermenti Digitali abbiamo individuato 3 filoni che varrebbe la pena seguire: l'innovazione tecnologica (per l'impatto che può avere sul mondo del vino), il turismo del vino e la comunicazione del vino. In merito a questi tre argomenti, abbiamo intervistato tre dei relatori che interverranno al forum, ai quali abbiamo chiesto qualche anticipazione.

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La TV digitale USA che aiuta l'export del vino

Lugana, sul set di Wine Oh TV

Il vino si ripropone nelle nuove forme di televisione rese possibili dalla fusione tra la TV digitale e la distribuzione di contenuti via web. L'esperienza televisiva è sempre più digitale e on demand - anche in Italia per molti di noi ormai la TV è Netflix o Amazon Prime - e sempre meno generalista e su palinsesti rigidi. E anche i costi di accesso a questa nuova industria affamata di nuovi contenuti sono cosa ben diversa rispetto a quelli della TV tradizionale (almeno in questa fase).

Un primo esempio lo abbiamo avuto proprio in questi giorni: grazie alla nostra collaborazione con Gran Via Società & Comunicazione abbiamo potuto seguire nella zona del Lugana DOC (*) le riprese per il loro partner negli USA, il canale online Wine Oh TV . Creato e gestito da Monique Soltani, giornalista, certificata al Court of Masters Sommeliers, conduttrice TV, broadcaster televisivo (qui un suo breve profilo), e oggi impegnata a sviluppare il proprio canale nella categoria "non-fiction", specializzandosi in "lifestyle, travel and inspirational programming". E' proprio il segmento di mercato nel quale la TV digitale offre canali tematici specializzati sul viaggio e le esperienze eno-gastronomiche di qualità. E qui Wine Oh TV si è insediata attirando l'interesse di milioni di spettatori americani e internazionali: a titolo di esempio, sulla piattaforma Amazon Prime già sono pubblicate tre stagioni con un totale di ben 40 puntate. E a questa piattaforma si aggiungono numerosi canali tematici e network televisivi digitali che riprendono i contenuti di Wine Oh TV: Hulu, Roku, TV4 Entertainment, Evox Television, Film On, BroadbandTV, Future Today e Prime Publishing. Di recente, si è aggiunto il canale "tradizionale" Comcast Hometown Network (CHN - Channel 104) per la California, tramite un accordo che prevede l'inserimento in palinsesto degli episodi prodotti nel 2017 e la loro messa in onda ogni mercoledì sera.

Per la prima volta Monique Soltani e la troupe di Wine Oh TV/Gran Via hanno visitato la zona del Lago di Garda, grazie alla collaborazione offerta dal Consorzio Tutela Lugana DOC (*) e da alcune cantine ad esso associate. Le foto che seguono si riferiscono alle riprese di venerdì scorso (6 ottobre) presso la cantina del Podere Selva Capuzza. Nel corso della permanenza della troupe nella zona del Lugana le riprese hanno toccato l'evento "Lugana con Gusto a Sirmione", la cantina Perla del Garda, la Rocca di Lonato e un tour nel centro di Verona.

L'episodio in terra di Lugana si inserisce in un piano ambizioso: la produzione di 15 DOCFilm cinematografici su tutto il territorio italiano. Ogni episodio sarà girato con tecnologia di ripresa in 4K (Ultra HD) e avrà sceneggiature originali, regia e doppiaggio professionale. Ogni episodio ha una durata di 12 minuti nella versione italiana e di 8 nella versione destinata agli USA per Wine Oh TV. Tutti i contenuti di Wine Oh TV sono distribuiti sulla piattaforma ufficiale del canale, su YouTube e altre piattaforme di video in streaming e servizi on demand, su queste il format ogni mese raggiunge numeri record per visualizzazioni e download. 

Non è la prima volta che Monique Soltani gira puntate del suo fortunato programma in Italia, e non sarà l'ultima: contattateci se volete conoscere nel dettaglio questo genere di iniziative di comunicazione, che possono essere di valido aiuto in particolare per chi esporta negli USA. I prossimi tour di Monique e della sua troupe possono passare anche nella vostra zona...


(*) Disclaimer: Consorzio Tutela Lugana DOC e Selva Capuzza sono clienti di Fermenti Digitali, così come Gran Via Società e Comunicazione è un partner di Fermenti Digitali nel progetto di Wine Oh TV.

Perché la comunicazione del vino non funziona? Tre possibili risposte

Perché la comunicazione del vino non funziona? Tre possibili risposte

Agosto è per molti tempo di ferie, si spera lontane da qualsivoglia tipo di schermo, ma anche per chi resta a casa sono giorni più pigri degli altri. Giorni soprattutto di letture. Tra i molti articoli letti recentemente, uno che vale la pena segnalare è sicuramente quello della nostra amica Reka Haros: "Why wine communication sucks" ("Perché la comunicazione del vino fa schifo?"), un tema sul quale non si stanca di insistere (a ragione) da quando la conosciamo, cioè da anni. Segno che la situazione nel tempo non è cambiata e non da' segni di voler cambiare.

In generale, la comunicazione del vino (continua a) fa(re) schifo. Quella di altre bevande invece, birra in primis, funziona molto di piùNel suo pezzo su The Buyer, Reka elenca una serie di motivi per cui la comunicazione del vino, in Italia e fuori, in genere non funziona: autoreferenzialità, ossessione per l'educazione, focalizzazione solo sul prodotto (e non su chi lo consuma)... e potremmo proseguire. Ciò premesso, se si vuole uscire da queste sabbie mobili, occorre chiedersi il perché di queste scelte/modalità comunicative. Proviamo ad azzardare qualche ipotesi, in base alla nostra esperienza nel mondo della consulenza...

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Nuovi strumenti di marketing per l'internazionalizzazione: 2 corsi

Nuovi strumenti di marketing per l'internazionalizzazione: 2 corsi

Oggi per molti imprenditori internazionalizzare la propria azienda non è più una scelta, ma una necessità, soprattutto in un momento economico - come quello italiano - ancora difficile. Aprirsi a mercati esteri, trovare nuovi clienti (o fornitori), usufruire di finanziamenti esteri significa ridurre i costi e aumentare i ricavi. Il processo, però, anche in presenza di un'azienda in possesso dei requisiti giusti per internazionalizzarsi (non tutte li hanno), si presenta abbastanza complesso, e spesso comporta una radicale revisione non solo della propria cultura d'impresa, ma anche del modo di lavorare, e degli strumenti utilizzati finora. Da tempo si dice che è necessario impadronirsi di quanto di meglio può offrire il mondo digitale per diventare più efficienti: facendo un miglior uso del tempo, seguendo con più soddisfazione il cliente o a dialogare con il fornitore. Imparando a muoversi pensare fuori dalla comfort zone, a pensare fuori dalla scatola, perché le sfide di oggi vanno affrontate con una nuova forma mentis... Tutte cose che si possono imparare.

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A cosa serve il web site e 7 errori da evitare

A cosa serve il web site e 7 errori da evitare

Nella nostra attività di consulenza, ci capita spesso di doverci occupare di web sites delle cantine, e un po’ per aggiornamento professionale, un po’ per curiosità personale, passiamo ore a studiare quelli degli altri: gli esempi di successo, i più innovativi - o i più efficaci. Il nostro obiettivo è sempre quello di far capire al cliente l’importanza strategica di un sito fatto bene, professionale, ma forse non sempre ci riusciamo.

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AveroBuzz, rinasce VinTank e rilancia la sfida

[In contemporanea con l'annuncio negli USA]

138 giorni. Tanti ne sono bastati per elaborare la perdita, riorganizzare il team, ripensare la strategia e trovare un acquirente in grado di garantire l'accesso a un mercato ben più grande della wine industry, quello dell'ospitalità e ristorazione, e infine annunciarlo al mondo.

VinTank, il software dedicato ai social media per il vino, riparte come AveroBuzz, marchio di Avero, società di New York costituita una quindicina di anni fa e specializzata in soluzioni software per il mondo dell'ospitalità, con oltre 35 mila clienti nel mondo tra ristoranti, hotel, casinò, night-club, navi da crociera, e qualsiasi attività del food & beverage dotata di un sistema POS per i pagamenti. Questo complesso eco-sistema verrà integrato con le funzioni vecchie e nuove di VinTank, garantendo ai professionisti dell'ospitalità nuove forme di relazione e ingaggio con i propri clienti, tramite:

  • il consolidamento della gestione della reputazione di marchio sulla base delle recensioni e conversazioni create sui siti come Yelp, TripAdvisor, Twitter, Facebook, e molti altri, tutto da una sola schermata;
  • la dotazione di potenti strumenti per la gestione del marketing digitale dei social media;
  • la capacità di fornire il servizio migliore ai propri ospiti attraverso gli strumenti più avanzati per il social CRM (Customer Relationship Management) nell'industria dell'ospitalità.

VinTank, prima della chiusura imposta lo scorso 31 luglio dai precedenti proprietari - W2O Group - era arrivata a monitorare oltre un miliardo di conversazioni sul vino all'anno, con 1.200 cantine clienti attive, e circa 50 milioni di social customers profilati.

La homepage di avero

La homepage di avero

Per ricostruire la piattaforma, Avero ha raccolto un team di veterani dei social media, guidati da Paul Mabray, Matt Franklin e Robert Ford, i quali fanno ora parte della famiglia Avero.

La nuova versione del software si chiamerà AveroBuzz 1.0, verrà lanciata nei prossimi 30-60 giorni e verrà messa a disposizione delle cantine e di un numero selezionato di ristoranti. AveroBuzz 2.0 è attesa tra 4-6 mesi, e includerà molte nuove funzionalità specifiche per ristoranti e hotel.

Soddisfatto, e forse un po' incredulo, Paul Mabray, il fondatore e co-creatore di VinTank. Al di là delle dichiarazioni ovviamente di circostanza (vedi il comunicato originale qui sotto), ha pensato di accompagnare la notizia del rilancio di VinTank/AveroBuzz con una sorta di lettera aperta all'industria del vino (e non solo), pubblicata su Medium (che abbiamo letto in anteprima). Non mancano le notazioni personali nel racconto di Mabray, anche brutali e secche nel ricordare i difficili giorni della chiusura di VinTank e la successiva "elaborazione del lutto". Così come le amare considerazioni sull'incapacità dell'industria del vino ad aprirsi alle innovazioni e, conseguentemente, le difficoltà nel mantenere un'attività "tecnologica" solamente focalizzata sul vino. Fino al passaggio fondamentale:

"(...) most importantly we must see ourselves in a larger context to succeed. To transcend we need to not be in the wine business or the adult beverage business or even consumer package goods. We are much more than that. Like other hospitality and luxury companies we need to understand that we are in the experience business. Let me say that again, we are in the experience business. And to succeed in this larger (and arguably more exciting) arena the technologies we will need are tools to help us better understand and engage our customers".

"Siamo molto di più del solo settore del vino: siamo nel business dell'esperienza. Un contesto più ampio, dove già si muovono gli attori dell'ospitalità e del lusso. E per avere successo in questo nuovo contesto, abbiamo bisogno di strumenti potenti per capire e coinvolgere i nostri clienti".

Ecco la motivazione centrale che ispira la nuova sfida di questo pugno di innovatori, e che dovrebbe indurre ad approfondite riflessioni anche tutti noi.


Il comunicato stampa ufficiale.

Avero Announces New Reputation and Social Media Management Tools

NEW YORK, NY – December 15, 2016 -- Avero announced today the acquisition of winery social media and reputation management software VinTank. Considered “Mission Control for Customer Conversations”, VinTank formerly powered over 1,200 wineries, while processing and analyzing 1 billion social media conversations annually. To rebuild this new and exciting software, Avero has assembled a team of social media veterans led by VinTank’s Paul Mabray, Matt Franklin, and Robert Ford, who will all join the Avero family.

The VinTank software will be rebranded as AveroBuzz. AveroBuzz will be a revolutionary new way for hospitality companies to manage and engage with customers by:

  • Consolidating their reputation management for customer review sites like Yelp, TripAdvisor, Twitter, Facebook, and much more into a single dashboard.
  • Delivering incredibly powerful tools to manage their social media marketing.
  • Enabling them to deliver better service for each guest with the most advanced social CRM tool for the hospitality industry.

“Our customers look to us to help expand their marketing capabilities, and with the growth of social media and the importance of reputation management in the hospitality industry, this was a natural addition to the Avero family,” said Avero President and CFO Douglas Hsieh. 

Avero will launch the first version of the new AveroBuzz software within the next 30-60 days, and will start by servicing wineries and select restaurants. AveroBuzz 2.0 is expected to be released in 4-6 months, and will include a swath of new features specific to restaurants and hotels. 

“Joining the Avero team to build AveroBuzz is an amazing continuation of our vision to transform customer experiences using digital context,” said Paul Mabray, formerly Chief Strategy Officer at VinTank. “We are so excited to become part of the Avero family and bring these new features beyond wine.”

About Avero

Created by restaurant operators for restaurant operators, Avero is the trusted technology partner for the hospitality industry. We empower over 35,000 restaurant professionals with the answers they need to transform their businesses and their lives, getting them out of the back office and into the kitchen with their staff, onto the floor with their guests, and at home with their families. Learn more at www.averoinc.com

Cantina Valpolicella Negrar apre all'eCommerce

Il wine shop di domini veneti

La data è a suo modo storica, per la Cantina Valpolicella Negrar, ma sicuramente anche per il settore del vino italiano. Da oggi, i vini della linea "top" Domini Veneti hanno il loro negozio online

Una cantina sociale, un attore di mercato radicato e consolidato da decenni di attività produttiva e commerciale, da anni aperto alla vendita diretta tramite i propri punti vendita aziendali, affronta la modernità e apre il proprio canale commerciale online.

Molti dei concetti sui quali abbiamo insistito in questi anni sono stati considerati nel progetto di eCommerce di Cantina Negrar [dal quale siamo estranei e non coinvolti professionalmente, N.d.r.], ma uno in particolare ci piace evidenziare: praticare la vendita diretta online come una filosofia concepita, eseguita e comunicata per rendere un servizio al consumatore finale. E prendere di petto la questione dei prezzi praticati, spiegando chiaramente che il servizio comporta dei costi (per esempio, se l'ordine supera il valore di €60 non si pagano costi di spedizione) ma risolve la comodità di non muoversi da casa per comprare vino direttamente dal produttore originale.

Come spiega Daniele Accordini, direttore di Cantina Negrar, si vuole soddisfare una domanda specifica di un segmento di mercato costituito da consumatori esigenti ed evoluti, e servire così

"il desiderio del consumatore privato di acquistare direttamente dal produttore e con le comodità di servizio offerte dall’eCommerce anche a prezzi superiori a quelli del mercato tradizionale".

Più semplice di così.

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Comunicato Stampa

Negrar (Vr), 2 dicembre 2016.
Se c'è una dote che non difetta a Cantina Valpolicella Negrar è la costante capacità d'innovare. Negli anni '30 del secolo scorso, chi la fondò ebbe l'ambizione di arrivare direttamente al consumatore con il prodotto imbottigliato, cinquant'anni prima di tutte le altre cantine cooperative in Veneto. Oggi, è tra le prime cantine - cooperative e non - della Valpolicella ad avviare un servizio eCommerce, in questo caso per la linea di vini top Domìni Veneti (www.dominiveneti.it), con l'obiettivo di intercettare direttamente quel pubblico eterogeneo -  appassionati di tecnologia, nativi digitali, utenti social, collezionisti, gourmand - che ama comprare vino on line. Un pubblico sempre più numeroso anche in Italia, visto che, nell'ambito del commercio elettronico, il comparto cibo e generi alimentari è segnalato nel 2016 tra i settori emergenti (+30%, dati Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano, ottobre 2016).

Web wine shopper disposti a pagare la qualità a prezzi superiori rispetto al consumatore tradizionale. "Pur consapevoli che non potremo essere profittevoli da subito, siamo determinati a giocare un ruolo di primo piano nella vendita on line, opportunità commerciale che riteniamo avrà sempre più importanza nel mercato del vino. Indagini di settore, infatti, rivelano il desiderio del consumatore privato di acquistare direttamente dal produttore e con le comodità di servizio offerte dall’eCommerce anche a prezzi superiori a quelli del mercato tradizionale", commenta il direttore ed enologo Daniele Accordini.

Una cantina sempre più social(e). L'ultimo scorcio del 2016, dunque, vede Cantina Valpolicella Negrar inaugurare il nuovo sito www.dominiveneti.it con relativo shop on line, destinato al mercato italiano. Il sito è dedicato alla linea che identifica la produzione di vini pregiati, frutto di un incessante progetto viticolo-enologico, per la maggior parte cru, con marchio di denominazione di origine. "Coinvolgeremo il pubblico attraverso una maggiore attività sui social media e l’aggiornamento costante di un blog che consenta di avvicinare il consumatore al nostro mondo", spiega la responsabile marketing Natascia Lorenzi, che ha seguito la progettualità della nuova iniziativa di vendita. 

Il nome Domìni Veneti fa riferimento ai territori appartenenti alla Repubblica di Venezia nel ‘500, di cui la Valpolicella era parte integrante. Si tratta di una produzione ricercata ed esclusiva, che contempla i vini del territorio, da quelli frutto della millenaria tecnica dell'appassimento, il Recioto e l'Amarone, il cui nome è stato coniato nella bottaia di Cantina Valpolicella Negrar nel 1936, al Ripasso, al Valpolicella Classico, fino a comprendere i vini di altre zone veronesi Doc, come il Lugana, il Bardolino, il Custoza e il Soave.

Il digitale è una cultura (ci vediamo a W2W)

Il digitale è una cultura (ci vediamo a W2W)

..e un ambiente. E' un approccio nuovo ad abitudini, azioni e problematiche note. E come per tutto ciò che è nuovo, non per tutti riesce facile (e indolore) questa uscita dalla comfort zone delle pratiche e dei modi di pensare tradizionali. E nel mondo del vino, l'irruzione del digitale in molti segmenti della vita di tanti professionisti e imprenditori (pensiamo in primo luogo ai produttori, ma anche a rivenditori, agenti, importatori...) rischia di essere particolarmente traumatica, come una cura troppo radicale che si cerca continuamente di rimandare. Il problema è che il mondo la' fuori non aspetta nessuno, e se non si trova il modo di mettersi in pari, rimanere fuori dal giro - fino a chiudere bottega... - sarà solo questione di tempo. 

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