La giornata di un Social Media Manager
/Purtroppo per chi lavora in questo settore, la maggior parte delle persone non ha la minima idea di cosa sia, o cosa faccia, un social media manager. Per gran parte dei produttori di vino anzi, chi si occupa dei nuovi media in generale, è facilmente definito come "quello che sta davanti al computer".
E mentre è facile conoscere il prezzo di un nuovo modello di fermentino,o valutare l'efficenza di una nuova linea di imbottigliamento, fare una valutazione economica dell'operato di un consulente dei social media è quanto di più fumoso e discutibile si possa avere.
Per dare un'idea di come passi le giornate una persona che si occupa di tutelare e promuovere il marchio di un'azienda, i suoi prodotti (e in generale gli sforzi di tutti quelli che nell'azienda lavorano) nel periglioso e vasto mare del web, ecco un'infographic (via Socialcast) abbastanza significativa.
Ne riassumiamo i passaggi principali:
dalle 5.30 alle 12: lettura delle mail giunte durante la notte (il web non dorme mai), scansione della rete alla ricerca di nuovi feed, notizie, articoli, blog, interessanti per il cliente. Lancio di tweet con link ad articoli interessanti, retweets, pianificazione di tweet per le ore successive. Pubblicazione di nuovi post sui blog, aggiornamenti dello status sui diversi social media, condivisione di materiali con le persone con cui si è in contatto.
Commenti e risposte ai medesimi. Coinvolgimento con la comunità online. Eventuali follows up con l'ufficio vendite e/o marketing a proposito delle iniziative in corso.
dalle 14 alle 19 (cioè dopo la pausa pranzo, sul cui svolgimento i più diligenti riferiscono su Twitter e Foursquare): caricamento di video, preparazione di nuovi post, conference call via Skype, altro giro sui principali social media, formazione in azienda all'uso degli stessi.
dalle 20 ad un'ora della notte a piacere: ultima lettura della posta, pianificazione delle attività del giorno dopo, programmazione dei tweet da lanciare durante la notte (utili per quella parte del mondo che è sveglia perchè da loro è pieno giorno).
Quanto costa tutto questo? Dipende. Le tariffe americane vanno da poco più di 37 mila dollari/anno a 71 mila e rotti, pari (al cambio attuale in euro) a uno stipendio annuo che sta tra i 27 mila e 51 mila.
Non poco, dirà più d'uno - e con 50 mila euro un vaso di fermentazione nuovo si riesce ancora a trovare.
E' una questione di scelte. Ma quale fermentino è in grado di promuovere, (ed eventualmente difendere) il marchio dell'azienda nel mondo, confrontandosi ogni ora con i concorrenti, rispondendo alle persone, sforzandosi di fidelizzarli al prodotto, dialogando con la forza vendita, risolvendo i problemi?
Perchè, se è vero che le innovazioni in cantina possono essere di grande aiuto per fare un prodotto di qualità e competitivo, è altrettanto vero che un uso intelligente dei nuovi media permette di avere sempre il controllo del patrimonio più importante per un'azienda: la sua reputazione e i suoi clienti finali.